“Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo”.
(Gianni Rodari)

Genetica – dall’ analisi formale alla genomica
Autore: Hartwell – Hood – Goldberg – Fischer
Editore: Mc Graew Hill
Recensione: Questa terza edizione italiana di “Genetica. Dall’analisi formale alla genomica”, condotta sulla base della settima edizione americana, illustra sia i concetti fondamentali della genetica sia le scoperte all’avanguardia, gli strumenti e i metodi analitici più avanzati che rafforzano il ruolo della genetica come scienza di punta nella biologia. Propone un approccio integrato allo studio della genetica che rispecchia l’interdisciplinarietà ormai fondamentale per le moderne ricerche sulle basi molecolari della vita. Oltre a una revisione generale della maggior parte degli argomenti e l’aggiornamento degli esempi, questa edizione italiana presenta rispetto alla precedente alcuni capitoli completamente nuovi, che trattano aspetti emergenti della genetica, quali: l’epigenetica, con il ruolo sempre più rilevante degli RNA non codificanti; la manipolazione dei genomi eucarioti, con particolare enfasi sulle più recenti ricerche riguardanti la possibilità di “correggere” i genomi; e la genetica dello sviluppo, paradigmatico esempio della dissezione genetica di un processo complesso.

Buchi Bianchi
Autore: Carlo Rovelli
Editore: Adelphi
Recensione: « Non lo so se l’idea che i buchi neri finiscano la loro lunga vita trasformandosi in buchi bianchi sia giusta. È il fenomeno che ho studiato in questi ultimi anni. Coinvolge la natura quantistica del tempo e dello spazio, la coesistenza di prospettive diverse, e la ragione della differenza fra passato e futuro. Esplorare questa idea è un’avventura ancora in corso. Ve la racconto come in un bollettino dal fronte. Cosa sono esattamente i buchi neri, che pullulano nell’universo. Cosa sono i buchi bianchi, i loro elusivi fratelli minori. E le domande che mi inseguono da sempre: come facciamo a capire quello che non abbiamo mai visto? Perché vogliamo sempre andare a vedere un po’ più in là…? ».

Perché, di fronte a un toscano, tutti si sentono a disagio? Risposta ovvia, per Malaparte: di gran lunga più intelligente degli altri italiani, e libero – la libertà dipende dall’intelligenza-, il toscano è spregioso, disprezza tutti gli esseri umani per la loro stupidità. Per di più è sboccato, insolente, crudele, fazioso, cinico e ironico. Possiede in compenso una greca virtù: il senso della misura, il sentimento della meravigliosa armonia che regge i rapporti fra le cose terrene e le divine (basti pensare alla Divina Commedia, dove il Paradiso sembra un angolo di Toscana). …..
Concepito come un arioso, amoroso, sfrontato Baedeker, sorretto da una lingua di scintillante nitore, “Maledetti toscani” ci guida attraverso i paesaggi, i popoli, le città, la letteratura della Toscana, mimetizzando sapientemente la violenza del pamphlet: giacché a ben vedere è anche un ritratto ‘en creux’ degli italiani, che, vili, pavidi e cortigiani, della verità hanno paura, sognano privilegi e invidiano abusi e prepotenze, non sanno essere liberi e giusti ma solo servi o padroni. E dovrebbero imparare dai toscani a «sputare in bocca ai potenti».
Autore: Curzio Malaparte
Editore: Adelphi 2017