“Siamo portati a pensare che il successo dipenda dalla quantità di tempo che mettiamo nel lavoro, ma sbagliamo, perché tutto dipende dalla qualità del tempo impiegato.”
ARIANNA HUFFINGTON
ACCREDIA è l’ente unico di accreditamento italiano, riconosciuto dallo Stato con decreto 22-12-2009 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26-10-2010 [1].
L’associazione non ha fine di lucro e opera sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo economico, chiamata a svolgere un’attività di interesse pubblico a garanzia delle istituzioni, delle imprese e dei consumatori [2]. Valuta la competenza tecnica e l’idoneità professionale degli operatori di valutazione della conformità (laboratori e organismi), accertandone la conformità a regole obbligatorie e norme volontarie, per assicurare il valore e la credibilità delle certificazioni. Le attività dell’ente si articolano in quattro dipartimenti:
- Certificazione e ispezione;
- Laboratori di prova;
- Laboratori di prova per la sicurezza degli alimenti– Laboratori di taratura.
Dal sito ACCREDIA (www.accredia.it) si ricava una serie di informazioni utili sull’accreditamento e sulla normativa aggiornata nel settore della qualità. Nella pagina introduttiva si trovano informazioni di carattere generale sull’accreditamento, trattando l’ente organismi della più variegata natura. Leggendo queste indicazioni si comprende quanto esse siano attinenti anche all’ambito forense, per la qualificazione di una prova scientifica che sia accettabile in ambito giuridico.
L’accreditamento è un servizio svolto nell’interesse pubblico perché gli utenti business e i consumatori finali, ma anche la Pubblica Amministrazione quando ricorre a fornitori esterni, possano fidarsi, fino all’ultimo anello della catena produttiva e distributiva, della qualità e sicurezza dei beni e dei servizi che circolano su un mercato sempre più globalizzato. La fiducia reciproca tra il produttore e l’acquirente di un bene, tra il fornitore e l’utente di un servizio, è una conquista per il funzionamento efficiente del mercato – o meglio dei mercati contemporanei –, sul piano sia pubblico che privato, in ambito nazionale come internazionale.
L’accreditamento garantisce che i rapporti di prova e di ispezione e le certificazioni (di sistema, prodotto e personale) che riportano il marchio ACCREDIA siano rilasciate nel rispetto dei più stringenti requisiti internazionali in materia di valutazione della conformità, e dietro una costante e rigorosa azione di sorveglianza sul comportamento degli operatori responsabili (laboratori e organismi).
ACCREDIA rappresenta quindi una garanzia di qualità, anello di congiunzione tra il cliente che chiede una prestazione di elevato livello e il laboratorio che si offre di erogarla.
Così, colui che vuole garanzie in termini di qualità può scegliere tra i laboratori che siano stati accreditati per quella «prova», termine dunque tecnico e da non confondere con quello giuridico.
Tale ricerca può essere fatta direttamente dal sito ACCREDIA, dove un apposito motore di ricerca consente di effettuare riscontri per nome del laboratorio accreditato indipendentemente dalla prova, oppure per numero di accreditamento, oppure per parola chiave (per es. denominazione della prova, materiale o matrice, ecc.).
Le banche dati di ACCREDIA consentono, inoltre, di ricercare organismi di certificazione e ispezione accreditati, laboratori di taratura accreditati, organizzazioni con sistemi di gestione aziendale certificati che possano essere di interesse anche come punto di contatto per coloro che si avvicinano al mondo dell’accreditamento.
Il sistema internazionale di accreditamento ha inoltre posto in essere opportuni meccanismi di controllo esterno, in modo da evitare che vi siano organismi autoreferenziali. Così ACCREDIA è membro dei network comunitari e internazionali di accreditamento, tra cui l’International Accreditation Forum (IAF) [3] e l’International Laboratory Accreditation Cooperation (ILAC) [4].
La Commissione Europea, vista la necessità di «assicurare che i prodotti che beneficiano della libera circolazione dei beni all’interno della Comunità soddisfino requisiti che offrano un grado elevato di protezione di interessi pubblici come la salute e la sicurezza» [5] ha istituzionalizzato un altro ente, l’European Cooperation for Accreditation (EA)[6], che recepisce in ambito europeo le direttive ILAC, per garantire la competenza, l’indipendenza e il rigore procedurale degli organismi di accreditamento nazionali; ad esso aderisce anche l’ente di accreditamento italiano.
ACCREDIA è firmataria dei relativi accordi di mutuo riconoscimento e tale status discende dal superamento delle verifiche di peer assessment, che rappresentano il sistema internazionale di controllo tra enti di accreditamento.
In virtù del mutuo riconoscimento le prove di laboratorio e le certificazioni degli organismi accreditati da ACCREDIA sono riconosciute e accettate in Europa (tramite EA) e nel mondo (tramite ILAC). Il marchio di accreditamento di un ente membro funziona quindi come un passaporto sui mercati internazionali. Il titolare non deve più sottoporre a ulteriori test, ispezioni o verifiche il proprio prodotto o servizio, o la propria professionalità.
Importanti sono anche le linee guida emesse da queste organizzazioni. Tra queste come la già citata ILAC G19:08/2014, linea guida per i settori delle scienze forensi che siano coinvolte nei processi analitici e/o nei sopralluoghi. Ora aggiornata da un nuovo documento, ILAC-G19:06/2022 Modules in a Forensic Science Process. Oltre alla ISO/IEC 17025, anche alla ISO/IEC 17020 (Conformity assessment – Requirements for the operation of various types of bodies performing inspection).

ILAC ha pubblicato le nuove linee guida per la partecipazione ai circuiti interlaboratorio, i cosiddetti proficiency testing. Attraverso questi è possibile avere dei commenti imparziali sulle performance analitiche del proprio metodo di prova. Si tratta di una prescrizione richiesta dalla norma ISO/IEC 17025 (punto 5.9) e per estensione da ACCREDIA (RT24) come requisito per l’accreditamento.
Ciascuno standard è sviluppato da un gruppo di esperti all’interno di comitati tecnici (TC), rappresentativi dell’industria, dei governi e di altri soggetti interessati. Quest’ultimi propongono propri membri all’organizzazione. Ci sono quasi 300 comitati tecnici, divisi in base alle specialità. Ne esiste anche uno che si occupa delle scienze forensi (ISO/TC 272) che conta 20 Paesi partecipanti e 11 osservatori (l’Italia è tra questi ultimi).
Questo comitato tecnico, creato nel 2012, ha emesso solo recentemente un unico standard ISO per il settore forense. Si tratta della ISO 18385:2016, di interesse per i costruttori dei materiali necessari per la conservazione dei reperti. Nessuna norma disciplina, dunque, il metodo con cui il laboratorio debba affrontare un’analisi forense. È questo il motivo per cui ciascun laboratorio che voglia accreditarsi dovrà, autonomamente, creare il proprio metodo di lavoro.
Il sistema qualità è approntato sul dinamismo e il continuo rinnovamento. Come dimostrato dal fatto che periodicamente le norme vengano modificate in base all’evoluzione di nuovi concetti della qualità. Il 15-09-2015 è stata pubblicata la ISO 9001:2015, nuova versione della ISO 9001.
La norma diventa più di sostanza eliminando il manuale della qualità e le procedure. Questi documenti avevano favorito la produzione da parte delle organizzazioni di grandi quantità di documentazione, difficile da gestire. Nella nuova versione si dà maggiore importanza al raggiungimento dei risultati per accrescere la soddisfazione del cliente. Viene introdotto un nuovo concetto, il risk based thinking, esplicito requisito per supportare e migliorare la comprensione e l’applicazione dell’approccio per processi. Dovranno pertanto essere prese in considerazione le norme correlate. Tra queste la UNI ISO 31000:2010 «Gestione del rischio – Principi e linee guida». L’organizzazione sia in grado di progettare, attuare e migliorare in continuo la gestione del rischio, nonché per integrare la stessa all’interno dell’organizzazione.
[1] http://www.ACCREDIA.it/UploadDocs/484_Decreto_GU_20100126.pdf (accesso 14-10-2015).
[2] ACCREDIA ha 67 soci che rappresentano tutte le parti interessate alle attività di accreditamento e certificazione, tra cui 9 Ministeri (Sviluppo economico, Ambiente, Difesa, Infrastrutture e trasporti, Interno, Istruzione, Lavoro, Politiche agricole, Salute), 7 Pubbliche Amministrazioni nazionali, i 2 enti di normazione nazionali, UNI e CEI, 13 organizzazioni imprenditoriali e del lavoro, tutte le principali associazioni di consumatori e di servizi di consulenza e le imprese fornitrici di servizi di pubblica utilità, come Ferrovie dello Stato ed Enel.
[3] http://www.iaf.nu. Lo scopo di IAF è duplice, assicurando da una parte che i membri del corpo di accreditamento accreditino solo organismi competenti a fare il proprio lavoro dichiarando assenze di conflitti di interesse; dall’altro stabilendo accordi multilaterali di riconoscimento (MLA) tra i propri membri riducendo il rischio per le imprese e i propri clienti, assicurando che un certificato accreditato possa essere fatto valere in qualsiasi parte del mondo.
[4] www.ilac.org. Lo scopo principale di ILAC è quello di stabilire un accordo internazionale tra enti di accreditamento sulla base di valutazioni inter pares e reciproca accettazione. ILAC è il principale cooperatore internazionale per:
1) Sviluppare e armonizzare le pratiche di accreditamento ispettive e dei laboratori. Oltre 80 enti di accreditamento provenienti da oltre 70 Paesi hanno sottoscritto l’Accordo ILAC di mutuo riconoscimento (ILAC MRA). Gli organismi di accreditamento firmatari ILAC MRA sono stati sottoposti a una valutazione in conformità alla norma ISO/IEC 17011 per dimostrare la loro competenza.
2) Riconoscere centri accreditati di taratura, laboratori di prova, laboratori di prova medici e gli organismi di controllo a livello internazionale sotto l’ILAC MRA. I firmatari ILAC MRA quindi valutano e accreditano centri di taratura e laboratori di prova secondo la norma ISO/ IEC 17025, laboratori di prova mediche secondo la ISO 15189 e gli organismi di controllo secondo la ISO/IEC 17020. Questi laboratori accreditati e organismi di controllo firmatari dell’ILAC MRA sono quindi in grado di essere riconosciuti ai sensi dell’ILAC MRA.
[5] Regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9-07-2008; Gazzetta Ufficiale Europea n. 218/30 del 13-08-2008.
[6] http://www.european-accreditation.org/. Si tratta di un’associazione di organismi nazionali di accreditamento in Europa che sono ufficialmente riconosciuti dai rispettivi governi nazionali per valutare e verificare – attraverso standard internazionali – organizzazioni che svolgano servizi di valutazione come certificazioni, verifiche, ispezioni, prove e tarature (conformity assessment services). Le organizzazioni che controllano la conformità agli standard devono avere la competenza tecnica e l’integrità per svolgere questi servizi di valutazione. Se un fornitore è accreditato da uno dei membri della rete di EA, i suoi clienti possono avere fiducia nella competenza, indipendenza e imparzialità delle sue attività di valutazione della conformità.