Menu Chiudi

6.2 Storia dell’accreditamento

L’accreditamento ha un’origine antica; nasce da spinte motivazionali profonde tese alla produzione di un prodotto sempre migliore, di costo sostenibile e che garantisca la soddisfazione di un cliente sempre più esigente.

Ripercorriamo quindi, brevemente, la storia dell’accreditamento.

Il concetto di qualità nel senso conosciuto oggi si intravede intorno al 1920, applicato alla produzione industriale e favorito dalla nascita delle prime grandi aziende con modelli organizzativi complessi che avevano la necessità di sottoporre le variabili di processo a rigidi controlli per poter far fronte a quantità sempre più elevate a costi inferiori. Tra il 1920 e il 1945 si svilupparono le tecniche di controllo statistico della qualità del prodotto grazie a George D. Edwards e a Walter A. Shewhart [1], che introdussero tecniche di controllo sull’intero processo produttivo.

Alla fine della seconda guerra mondiale si iniziò a parlare di qualità in maniera sistematica grazie al Giappone, che introdusse il concetto nei processi di produzione, in grado di generare prodotti migliori a costi inferiori. Iniziò a farsi strada l’idea che le organizzazioni ben strutturate, che attuavano strategie applicando correttamente le procedure, fossero in grado di offrire ai propri clienti un’adeguata confidenza del rispetto di determinate specifiche di prodotto. Cambiò l’approccio al problema transitando da un atteggiamento passivo a uno proattivo, basato dunque non solo sulla rimozione delle non-conformità, ma anche sulla prevenzione degli incidenti attraverso la progettazione e l’applicazione di un sistema qualità formale capace di ridurre la possibilità di generare errori. La strada della qualità era tracciata.

L’evoluzione è passata nei decenni attraverso molte tappe significative che hanno visto da un lato l’impegno di studiosi quali Armand Vallin Feigenbaum (1922-2014), William Edwards Deming (1900-1993), Philip Bayard Crosby (1926-2001), Joseph Moses Juran (1904-2008), Masaaki Imai (1930), e dall’altro l’intelligenza e l’interesse di manager che hanno intravisto nella qualità la possibilità concreta di affermare sul mercato la propria organizzazione. I concetti introdotti da questi guru della qualità hanno rappresentato le filosofie in base alle quali, ancor oggi, si orientano le organizzazioni che intendano perseguire la crescita delle proprie aziende attraverso l’applicazione effettiva delle tecniche basate sul miglioramento continuo. Intorno al 1950 furono settori quali il petrolchimico, l’aerospaziale e il nucleare ad applicare i concetti della qualità per il controllo del prodotto.

Storia dell'accreditamento

La prima norma dedicata alla qualità e alla prevenzione dei difetti fu emessa nel 1959 dal Dipartimento della Difesa americano (MIL-Q-9858A Quality program requirements). E’ restata in vigore fino al 1996. Negli anni successivi, perseguendo l’obiettivo della standardizzazione, si svilupparono diversi altri standard in tutto il mondo. Tra questi le norme ANSI americane, le DIN tedesche, le UNI italiane. Nel 1979 le British Standards pubblicarono la BS 5750 per i sistemi qualità che può essere considerata come la progenitrice delle attuali ISO 9001. Ricordo che nella visita che effettuai all’Università di Leiden nel 1994 al laboratorio di Peter de Knijff, la prima cosa che mi fu data da studiare, quando riferii dei miei studi nel settore forense, fu proprio la norma britannica.

Sempre nel 1979 si istituì il comitato tecnico TC 176 che ha il compito, ancora oggi, di aggiornare le norme della serie ISO 9000. Nel 1987 la International Organization for Standardization (ISO) si assunse il compito di produrre un insieme coerente di norme che portò alla pubblicazione delle ISO 9000. Basate prevalentemente sulla forma e sui contenuti delle norme BS 5750, che a loro volta furono revisionate diventando identiche alle ISO 9000 [2]. Negli anni successivi il sistema qualità si è affermato in tutto il mondo. Il numero delle ISO pubblicate finora supera il considerevole numero di 19.500.

Storia dell'accreditamento

L’Italia aderisce all’ISO attraverso l’Ente nazionale italiano di unificazione (UNI), associazione privata senza scopo di lucro riconosciuta dallo Stato e dall’Unione Europea [3].

La storia dell'accreditamento

L’Ente nazionale italiano di unificazione (UNI). Guarda il video più recente dell’organismo italiano della Qualità

clicca qui


[1] A.W. Shewhart – K. Andrew, Economic control of quality of manufactured product, Van Nostrand Company, New York 1931, 501.

[2] G.C. Manzoni – F. De Angelis, Sviluppo e gestione della qualità in azienda, Edizioni FAG Srl, 2007.

[3] G.U. Europea C219/15, pubblicazione dell’elenco degli organismi nazionali di normazione ai sensi dell’articolo 27 del regolamento (UE) n. 1025/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sulla normazione europea, 27-09-2013.